Pallide formazioni rocciose dall’inconfondibile morfologia si stagliano ripide nel cielo. 142.000 ettari: questa è la misura della superficie dell’area dolomitica che nel 2009 è stata dichiarata dall’UNESCO Patrimonio Mondiale dell’Umanità. 142.000 ettari di natura alpina protetta, d’importanza universale per l’umanità intera. Il Catinaccio e il Latemar si innalzano verso il cielo azzurro delle Dolomiti, come se stessero posando per un ritratto. L’imponente gola del Bletterbach scava nelle rocce ai piedi del Corno Bianco, mettendo a nudo intere ere geologiche: insieme ai Parchi Naturali Sciliar-Catinaccio, Fanes-Sennes-Braies, Tre Cime e Puez-Odle, i monumenti dolomitici della Val d’Ega fanno parte delle Dolomiti dell’Alto Adige, riconosciute dall’UNESCO come Patrimonio Mondiale dell’Umanità: un’eredità lasciata alla terra, unica al mondo.
Responsabilità. Ecologica e sociale: non solo nel silenzio magico di queste cime millenarie che ci circondano, ma anche nella nostra vita di tutti i giorni. Un mondo più verde è possibile. Viviamolo e prendiamocene cura: per noi, per chi verrà, per le Dolomiti.
Per preservare questi tesori naturali per le generazioni future, è importante dare il nostro contributo: siamo noi a doverci prendere cura di questo ambiente, con azioni ed iniziative concrete. Per questo abbiamo lanciato il progetto "Rispetta la montagna": un progetto di consapevolezza e di sostenibilità. A chi è rivolto? A chi abita qui, a chi lavora nel settore del turismo, a chi decide di trascorrere la sua vacanza in mezzo a questa natura meravigliosa, ma fragile. In cosa consiste? In piccoli gesti quotidiani che sono però l’inizio di un grande cambiamento: bere l’acqua dal rubinetto invece di usare le bottiglie di plastica; non lasciare mai rifiuti per terra, e raccogliere quelli che si incontrano sul proprio sentiero; preferire i mezzi pubblici, le camminate a piedi, la bicicletta o gli impianti di risalita invece dell’auto; rispettare i cartelli e la segnaletica, chiudere ogni volta i recinti dei pascoli dietro di sé, avere rispetto di chi vive la montagna, tenere i cani al guinzaglio.