Sostenibilità alla massima potenza
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Autore Jens Vögele
Tag Natura & sostenibilità

Sostenibilità alla massima potenza

Una località di villeggiatura senza gasolio: ecco come la centrale di teleriscaldamento a Obereggen protegge a un tempo la natura e il portafoglio

«In realtà, è un po' come con il riscaldamento di casa», afferma Michael Kalser. «Se ce ne si prende regolarmente cura, funziona senza problemi». L'impianto di Obereggen, tuttavia, ha dimensioni ben diverse da quelle della caldaia di un'abitazione privata. Qui, nella centrale di teleriscaldamento, in posizione idilliaca al cospetto del maestoso massiccio del Latemar, Michael e il suo team assicurano che gli scarti di legno provenienti da tutta la Val d'Ega vengano sfruttati per produrre circa quattro milioni di kilowattora di calore ogni anno. In passato, ciò avrebbe richiesto né più né meno che mezzo milione di litri di gasolio. Oggi, invece, Obereggen è pressoché indipendente dall'uso di gasolio – uno sviluppo di cui i responsabili in Val d'Ega parlano con grande soddisfazione.

Quando durante l'inverno la caldaia a biomassa da 2.100 kilowatt funziona a pieno regime, Michael si occupa di preparare la caldaia dalla potenza di 850 kilowatt, dunque notevolmente più piccola, per la stagione estiva. «Chiaramente, la manutenzione degli impianti richiede tempo», spiega. Bisogna eliminare i depositi, rimettere in sesto i fondi scorrevoli, pulire i girofumi – solo così il sistema di riscaldamento funziona come deve. Poi, arrivata l'estate, è la caldaia grande a prendersi una pausa e a essere sottoposta alle sapienti cure di Michael in preparazione alla stagione invernale. «Non abbiamo mai avuto problemi degni di nota», racconta Michael, parlando della sua esperienza con le caldaie, che ogni anno bruciano circa 5.000 metri steri di cippato biologico proveniente dalle segherie della Val d'Ega.

«Già solo le corte distanze», spiega Michael, «rendono pienamente sostenibile l'idea della centrale di teleriscaldamento di Obereggen». Questa dista appena sei chilometri dalle segherie. «Meno è praticamente impossibile», afferma. In genere, Michael non si rende neanche conto di quando viene consegnato il cippato. Il fornitore di energia si assicura personalmente che i serbatoi siano sempre pieni a sufficienza da permettere alle caldaie di funzionare per quattro o cinque giorni. A ogni modo, Michael si reca molto raramente alla centrale, sostanzialmente solo quando deve svolgere lavori di manutenzione su una caldaia. «Il funzionamento del sistema è completamente automatizzato», spiega. Se deve intervenire, di solito lo fa da remoto, svolgendo la diagnosi e il controllo con lo smartphone.

„Il progetto aveva tutte le carte in regola per andare in porto“

Erich Thaler - padrone di casa dell'Hotel Cristal di Obereggen

«Il progetto aveva tutte le carte in regola per andare in porto», ricorda Erich Thaler, che la centrale di teleriscaldamento l'ha fortemente promossa e voluta. Dall'idea iniziale all'avvio della produzione di energia nel 2007 sono passati meno di due anni. Obereggen è una località a vocazione turistica – continua Thaler, che in quanto padrone di casa dell'Hotel Cristal di Obereggen sa bene di cosa parla – e come tale si caratterizza per una struttura compatta e distanze brevi che offrono condizioni ideali per un impianto di questo tipo. E dall'altra parte, non è stato difficile convincere le strutture ricettive della bontà di un progetto che prometteva non solo sostenibilità ma anche vantaggi economici.

Che il prezzo dell'energia prodotta dalla centrale di teleriscaldamento potesse arrivare a essere ben il 40% inferiore a quello del gasolio, all'epoca non lo aveva immaginato nessuno. Ma dieci strutture alberghiere e una società di impianti di risalita hanno visto tutto il potenziale di un'energia più economica e di una catena del valore mantenuta entro i confini della Val d'Ega e si sono unite in una cooperativa per fare della visione una realtà. Oggi, i volti felici degli undici soci paritari dimostra che avevano ragione. Stando a Erich Thaler, numeri alla mano il risparmio ammonta a un totale di due milioni di euro, che corrisponde a una media di 25.000 tonnellate di CO2 in meno per struttura alberghiera.

Da quando la centrale di teleriscaldamento di Obereggen produce calore, ogni giorno è un buon giorno, sia per l'ambiente che per le finanze della cooperativa. Per Michael Kalser e il suo team è una gran bella sensazione, anche se nella quotidianità la loro concentrazione è interamente rivolta a garantire che tutto funzioni senza intoppi – fino a che il contenitore nel recinto esterno della centrale non si riempie di cenere grigia, fine come polvere, il prodotto finale di un processo di combustione altamente efficiente ed ecologico. È tutto ciò che resta delle enormi montagne di cippato che si accumulano davanti alla centrale di teleriscaldamento all'inizio del processo. «È ben poca cosa», commenta Michael.

Il cippato viene innanzitutto riversato sui fondi scorrevoli e trasportato automaticamente nella camera di combustione primaria, dove brucia attraverso l'aggiunta di aria. I fumi di scarico risultanti vengono convogliati tramite ventilatori nella camera di combustione secondaria per un secondo processo di combustione. Quindi, il calore viene trasferito al circuito dell'acqua attraverso i girofumi. «A questo punto, i fumi di scarico hanno ancora una temperatura che può raggiungere i 200 gradi», spiega Michael. Sono troppo caldi per essere scaricati direttamente nell'atmosfera, ragion per cui vengono fatti passare per un impianto di condensazione che permette di sfruttare al meglio il calore residuo.

Attraverso scambiatori a piastre, il calore raggiunge infine gli impianti di riscaldamento delle undici utenze collegate alla rete di teleriscaldamento di Obereggen in un circuito chiuso. L'acqua circola a una pressione di circa sette bar nel circuito di teleriscaldamento lungo 1,8 chilometri, alimentato da un impressionante serbatoio da 20.000 litri contenente acqua riscaldata a 90 gradi.

„Se ci proponiamo un obiettivo di sostenibilità alla massima potenza“

Erich Thaler - padrone di casa dell'Hotel Cristal di Obereggen

«Tutti i componenti essenziali per il corretto funzionamento del sistema», afferma Michael, «dispongono di elementi ridondanti». Ciò significa che se una delle pompe di rete o di una caldaia si guasta, ad esempio, c'è sempre un dispositivo omologo pronto a intervenire. Anche in caso di interruzione di corrente, il funzionamento della centrale di teleriscaldamento è garantito da un gruppo elettrogeno di emergenza. E qualora dovesse verificarsi un malfunzionamento dell'impianto a legna, c'è sempre la caldaia a gasolio, che assicura che nessuno a Obereggen debba starsene senza riscaldamento o fare una doccia fredda. Questo, tuttavia, ha un peso irrilevante sul bilancio ecologico complessivo della centrale di teleriscaldamento, sostanzialmente perché la caldaia a gasolio viene accesa solo raramente e solo per breve tempo. «In media, usiamo la caldaia a gasolio per non più di un'ora al mese», spiega Michael.

E poi, non bisogna dimenticare che i gas di scarico in uscita dalla centrale di teleriscaldamento vengono filtrati, non solo perché è obbligatorio per legge, ma anche perché rientra pienamente nella logica sostenibile del progetto di Obereggen. Un filtro multiciclone, un filtro per particelle fini e un filtro elettrostatico garantiscono che i limiti stabiliti dalla normativa vigente a livello di emissioni e particolato vengano ampiamente rispettati.

«Se ci proponiamo un obiettivo di sostenibilità alla massima potenza», afferma Erich Thaler, «con la centrale di teleriscaldamento di Obereggen abbiamo compiuto un enorme passo avanti». E questo nonostante l'idea di minimizzare il consumo di gasolio nella zona sia nata non tanto da una spinta ideologica, quanto da un ragionamento pragmatico. «Se tutti ne traggono beneficio», spiega, «ne beneficia anche la nostra natura». Nella stessa ottica, in futuro la centrale di teleriscaldamento di Obereggen potrebbe essere adattata anche per la produzione di elettricità. In realtà, l'impianto fotovoltaico rimodernato nell'autunno del 2024 sta già generando sempre più energia – complici le condizioni meteorologiche tipiche della Val d'Ega, spesso e volentieri baciata dal sole. In teoria, però, con l'integrazione di un sistema di cogenerazione anche la centrale di teleriscaldamento potrebbe essere utilizzata per la produzione di elettricità. Per il momento, a ogni modo, il progetto non sarebbe redditizio, vista l'enorme fluttuazione della domanda tra l'inverno e l'estate, tra l'alta stagione e le settimane di chiusura degli hotel. Tuttavia, se le tecnologie per l'accumulo di energia elettrica continueranno a svilupparsi, «ovviamente vedremo il doppio beneficio», spiega Thaler. Ciò comporterebbe la costruzione di una nuova centrale elettrica, ma la prospettiva non lo preoccupa affatto. In primo luogo, perché sa che sarebbe economicamente vantaggioso. E in secondo luogo, perché «se si vogliono avere benefici economici duraturi, bisogna investire».

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